La storia del gruppo

 

Nel 1982, da un’idea di Riccardo Vincenzi, un gruppo di appassionati delle tradizioni popolari locali ha cominciato a riscoprire e registrare, presso i più anziani della zona, le vecchie cante dei paesi fra l’Adige e la Valpolicella.
Da questa ricerca è uscito un repertorio ricco ed interessante, che ci ha riportato alle nostre radici, ad un modo di vivere oggi scomparso, ma che ancora ci influenza.
È nata allora la decisione di proporre ad un pubblico più vasto queste scoperte, in una serie di spettacoli che hanno subito incontrato un notevole successo, anche perché presentate nella loro forma originale, come i nostri vecchi le intonavano sulle aie, nelle stalle o sulle “resele” (slarghi racchiusi da case).
“La Resela” ha continuato nel tempo nel suo lavoro di ricerca, studio e confronto, in collaborazione col maestro Lorenzo Giacopini, arricchendo il proprio repertorio con più di cento cante, alcune delle quali molto antiche.
Gli spettacoli si sono susseguiti, arricchiti e vivacizzati da azioni mimiche, scene di vita popolare, spettacoli di prosa in vernacolo e balli. Ovunque l’accoglienza degli spettatori è stata calorosa e piena di simpatia.
I costumi dei coristi utilizzati per gli spettacoli “tradizionali” sono stati desunti da fotografie locali di fine ‘800 mentre i vestiti, le pettinature e i trucchi di questa ultima commedia sono frutto di una ricerca riguardo la moda degli anni 50 nella città di Verona.
Il coro e gli strumentisti sono diretti dal maestro Giuseppe Guglielmi.